Vi scrivo dal mio ufficio. Sono qua di presidio, ho già
sbrigato tutto quello che c’era da fare e ne approfitto per scrivervi un po’.
Oggi mi sono svegliata con la luna storta, fisicamente e di
umore. Sarà il tempo incerto? Sarà che per me l’ovulazione è come una
mestruazione? Non lo so, sta di fatto che ho l’umore nero.
Questa mattina appena arrivata a lavoro avevo fretta di
comunicare una cosa ai ragazzi della vigilanza, quindi mi sono precipitata in
galleria senza pensarci e quindi senza guanti e mascherina.
Mi sono sentita osservata e non capivo perché all’inizio,
poi mi sono sentita io a disagio quando mi sono accorta di non avere nessun
dispositivo addosso. All’inizio sembravano strane le persone che mettevano la
mascherina, adesso è il contrario. Non mi abituo a come siamo cambiati tutti.
A come ci siamo dovuti adeguare tutti a queste nuove
modalità, ovviamente facendo bene.
Ieri parlavo con una mia amica e riflettevo sul fatto che ho
paura a tornare alla normalità. Certamente auspico che tutto torni come prima,
per la salute, ma anche per l’economia. Ma se penso a me stessa… Arrivavo la
sera che non riuscivo a stare in piedi sotto la doccia, facevo fatica a
reggermi.
Le mie giornate iniziavano alle 6.50 e terminavano alle
21.30 senza sosta e tutto di corsa. Corri che alle 8 apre la scuola, corri che
devi arrivare puntuale a lavoro, corri che hanno bisogno subito dei documenti,
corri che escono i bambini da scuola e sei in ritardo, corri per la piscina
oggi, la musica domani, l’inglese il mercoledì. Ah, anche la palestra per me
mentre loro svolgono le loro attività e vai a lavoro anche il sabato e
accompagna la bambina al catechismo e i compiti! E i compleanni!
Ah e poi i bambini devono pure mangiare, pure! E cucina, e
lava i piatti e sistema i vestiti e fai i letti e muori un po’ senza
accorgetene. E le telefonate con il fidanzato lontano dove le metti? Anche
quelle richiedono tempo e calma, non puoi certo fare l’esaurita al telefono.
Insomma, ieri dicevo a questa mia amica che tornare alla
normalità un po’ mi spaventa. Questo freno brusco che ho dovuto dare io, come
tutti, alla mia vita mi ha fatto capire che stavo correndo troppo, oltre i miei
limiti.
Poi però oggi mi sono svegliata male e non so più che
pensare!
Vabbè, torniamo a come sto svolgendo le mie giornate.
Ieri per la prima volta nella mia vita mi sono cimentata parrucchiera.
Mio figlio di dieci anni aveva una chioma che neanche negli anni 80 si portava
così, quindi gli ho proposto di tagliarli e lui si è fidato, povero cucciolo
che si fida della mamma…
Ho iniziato a tagliare e qualcosa non quadrava… non gli
avevo bagnato i capello, rintronata!
Con i capelli bagnati è andata molto meglio. Che dire? Per
essere stata la prima volta, a parte qualche buco qua e là, devo dire che sono
molto soddisfatta, ma non vedo l’ora di portarlo da un bravo parrucchiere.
Mio figlio, sempre molto sensibile, mi ha detto “mamma, non
ti preoccupare, tanto nelle video chiamate con le maestre si vede solo il
davanti”.
Altro che ho fatto? Sì ve l’ho detto, ho iniziato l’allenamento
a casa. E oggi non mi posso muovere, ma non è un modo di dire. Davvero non mi
posso muovere. Della serie, DEVI STARE A CASA E FERMA!
E' stato molto carino tuo figlio :-)
RispondiElimina